“TIME TO CARE”, DA AMARONI PARTE LA SFIDA PER LO SVILUPPO DEL TERRITORIO

Presentato il progetto di assistenza domiciliare agli anziani gestito da Arci Calabria e dal Forum Terzo Settore. Durata sei mesi. Coinvolta un’assistente sociale. I  vantaggi attuali e i possibili scenari futuri

Con Amaroni a fare da apripista come uno dei cinque comuni calabresi accreditati, l’incontro con i giornalisti per ufficializzare l’avvio del  progetto nazionale di assistenza agli anziani “Time To Care” si è trasformato, invece, in una conversazione sullo sviluppo del territorio.

Ieri sera in una gremita (nel pieno rispetto delle norme anti – contagio) sala consiliare di Palazzo Canale, sede del municipio nella “Cittadina del Miele”, non si è dato solo il “la” ad un’iniziativa di socialità che vedrà coinvolta l’assistente sociale Simona Sestito, ma si è anche sancito il rafforzamento di una sinergia tra enti che vogliono e sperano nella crescita di una fetta di territorio calabrese.

Chi ha parlato lo ha fatto preferendo la concretezza ai voli pindarici. E non poteva essere diversamente visto che il progetto è stato affidato al Forum Terzo Settore.

Gente che predilige i fatti alle parole. Specie ora che più sentenze li hanno considerati parte integrante della pubblica amministrazione.

E se è vero che il progetto, iniziato con poco più di un anno di ritardo per via dell’emergenza sanitaria, punta diritto a garantire ausilio leggero agli anziani in difficoltà (tra le altre cose gli acquisti dei beni di prima necessità), è altrettanto vero che da qui devono e possono partire un ventaglio di iniziative ad ampio raggio.

Se ne sono detti convinti il sindaco di Amaroni, Luigi Ruggiero,  il presidente del Centro Ricreativo Sociale Amaronese Michelangelo Nasso, Giuseppe Apostoliti, presidente di Arci Calabria, Tonino Raimondo, segretario del Centro Ricreativo, Diana Costanzo, dirigente di Arci Calabria, Arturo Bova, già presidente della Commissione Regionale contro la ‘Ndrangheta e don Roberto Corapi, arciprete di Amaroni.

E poi i medici Maria Paola Anastasio e Brunello Cristofaro oltre  all’infermiera Emilia Cutullè, fresca consigliera comunale a Vallefiorita e del direttivo Opi catanzaro, a fare da “naturale contorno”.

Un incontro a più voci, una sfida per il futuro, lanciata in un tavolo di discussione e governance del territorio che guarda al domani partendo dal recupero del rapporto giovani – anziani.

Già, gli anziani: patrimonio e scrigno di saggezza da proteggere. Con piccoli gesti: una carezza, una parola sussurrata. Amaroni, espressione di un cuore che ama e attenta ai bisogni, non si tira indietro

«“Time to Care” è un’opportunità di crescita, di espansione e disponibilità ad agire per la comunità che ha sempre fatto della generosità un suo tratto distintivo» esordisce il sindaco Gino Ruggiero prima dei saluti di Michelangelo Nasso.

Il presidente del Centro parla con il cuore in mano.

«Non siamo solo gite o pranzi sociali – evidenzia – ma anche attenti osservatori delle dinamiche che ci circondano», prima dell’appello del segretario Tonino Raimondo «ad attivarsi per proseguire anche dopo la scadenza con un’iniziativa che evidenzia l’eclettismo del nostro sodalizio».

Sugli aspetti tecnici del progetto, invece, c’è l’affondo di Diana Costanzo.

«“Time to care”, che ruota attorno al recupero della fiducia, è rivolto ai giovani tra i diciotto e i trentacinque anni che vogliono impegnarsi, per un periodo di sei mesi, in attività di supporto e assistenza agli anziani, nell’ambito di azioni progettuali proposte dagli enti del Terzo settore sul territorio nazionale» fa sapere.

Ne sono stati selezionati ben 1200. Opereranno in 50 città con assistenza a domicilio e – o a distanza dei giovani nei confronti degli anziani. 

L’iniziativa sta tutta in attività di “welfare leggero” (quali disbrigo di piccole faccende per persone anziane o bisognose: consegna di spesa, acquisto farmaci, contatti con i medici di base, pagamento bollette, consegne a domicilio di diversi beni, libri, giornali, pasti preparati o altri beni di necessità, ecc.), assistenza da remoto, anche mediante contatti telefonici dedicati all’ascolto e al conforto di chi è solo, o servizi informativi per gli anziani, anche on line.

«Decisivo appare il recupero del rapporto intergenerazionale – aggiunge Arturo Bova –  per rivitalizzare tutto ciò che gli  anziani rappresentano nell’ambito di un progetto omnicomprensivo  da cui prendere spunto per stare vicini alle politiche nazionali senza attendere solo l’arrivo dei finanziamenti».

E poi l’orgoglio di Giuseppe Apostoliti.

«È la prima volta che un progetto viene assegnato con affidamento diretto  – annuncia -. Questo perché in pandemia il Terzo Settore ha garantito assistenza a tutti gli aventi bisogno».

Volontà di fare tanta. Ma tante anche le difficoltà. Non ultima quella di programmare.

«Dal Governo le risorse stanno arrivando ma le regioni devono indicare i percorsi» la sottolineatura di Apostoliti.

Che sollecita il sindaco Ruggiero a sollecitare nella prossima Conferenza dei primi cittadini l’attivazione del welfare regionale.

«Perché le nostre – conclude – sono battaglie di sviluppo fondate sui fatti. Proseguiamo tutti insieme. Ci sono le competenze, facciamo rete, organizziamoci a diamo  voce ai risultati per ridare fiato al lungo cammino sociale un po’ accantonato anche dal dramma della sanità regionale».

Sociale, sì. Ma anche parrocchia.

Don Roberto Corapi parla di dono del cielo e rivendica dignità per anziani e malati. «Spesso e volentieri – evidenzia –  i poveri pazienti sono considerati solo dei numeri e questo è male dinanzi a Dio».

Quindi il dibattito che certifica una certezza: da Amaroni parte la sfida per un sinergico sviluppo del territorio.

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