Social Innovation Hub, domani l’apertura dello sportello d’ascolto

“Social Innovation Hub”, si parte. Dopo lo stop natalizio il 2023 dei Tre colli scatta all’insegna di azioni di sostegno rivolte a famiglie in difficoltà e persone svantaggiate che vivano nel centro storico del capoluogo di regione.  Catanzaro, dunque, tende una mano a chi fa i conti più di altri con difficoltà più o meno grandi e lo fa attraverso un’iniziativa progettuale che vede in prima linea l’Arci, capofila di un’associazione temporanea di scopo di cui partner sono CO.Ri.SS e Fondazione Città Solidale Onlus. A meno di un mese dalla presentazione del progetto, insomma, lo sportello di ascolto è pronto a partire. Domani il giorno fatidico per l’avvio di un servizio che sarà garantito in via Carlo V 193 per tre volte a settimana: dalle 9.00 alle 12.30 ogni martedì, dalle 15.00 alle 18.00 mercoledì e venerdì. Questo il calendario ufficializzato con l’intento di facilitare il più possibile l’avvio del progetto.



Sullo sfondo la presa in carico di persone e famiglie fragili attraverso consulenze personalizzate con relativo sostegno e indirizzo alla rete del welfare locale al fine di facilitare la risoluzione dei problemi di orientamento sociale, educazione e cittadinanza attiva. Centro di ascolto con operatori ed équipe, voucher socio-culturali e assistenza socio-educativa i punti cardine di un progetto che trova la propria forza anche in azioni di sostegno tese all’inserimento socio-lavorativo di dieci soggetti svantaggiati tra le quali spicca la scelta di mettere in campo pure work experience della durata di quattro mesi. Tutto senza trascurare il recupero didattico nonché quello rivolto a giovani adulti da concretizzare attraverso specifici percorsi. Attività teatrali e ricreative nonché la possibilità di frequentare una palestra sono gli altri ingredienti di una ricetta che punta dritta ad accorciare le distanze tra le difficoltà vissute e un legittimo sogno di normalità anche sfruttando la possibilità di offrire 70 voucher socio-culturali.

Intanto, domani si parte con un lavoro di individuazione di famiglie e bisogni da portare avanti in punta di piedi per incastrare dati e confrontare esigenze nell’assoluto rispetto della dignità dei soggetti interessati e con lo scopo – emerso anche nel corso di una riunione operativa che si è svolta questa mattina – di lasciare un segno sviluppando un rapporto umano che rompa il muro della diffidenza.

Antonella Scalzi

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