Centinaia di circoli chiusi per emergenza Coronavirus. E che l’articolo 108 della Legge di Bilancio rischia di non fare mai piΓΉ riaprire. Anche Giuseppe Apostoliti, Presidente di Arci Calabria, a sostegno dell’appello di Arci nazionale.
“Circoli chiusi anche in Calabria e centinaia di attivitΓ sospese. Quasi diecimila socie e soci privati di spazi e opportunitΓ di promuovere e partecipare alle attivitΓ dei circoli. La campagna di tesseramento, aperta il primo ottobre scorso, che ad oggi conta un terzo delle affiliazioni e il 40% dei nostri soci in meno. Sono alcuni dei numeri che fotografano la situazione in cui si trova l’Arci, duramente colpita in questi mesi dalla crisi legata alla pandemia, insieme a tante altre reti nazionali dell’associazionismo di promozione sociale.
Moltissime realtΓ sono allo stremo, non ce la fanno piΓΉ. Non sanno come andare avanti e se riusciranno a farlo. Si tratta, come abbiamo sottolineato piΓΉ volte, non ultima la presa di posizione di Rosario Bressi (Presidente di Arci Catanzaro), di decine e decine di associazioni calabresi che svolgono attivitΓ fondamentali per i cittadini nel segno della solidarietΓ , del mutualismo, dell’utilitΓ sociale e dell’inclusione. Impegnate su moltissimi fronti per perseguire il bene comune e vicino alle persone piΓΉ in difficoltΓ . La Riforma del Terzo Settore ha richiesto e chiederΓ loro grandissimi sforzi organizzativi, impiego di energie e di risorse economiche per vedere riconosciuta la propria funzione di interesse generale. Abbiamo fatto questi sforzi e continueremo a farli.
Durante la “parentesi estiva” con grande fatica, dispendio economico e di energie, le nostre strutture hanno ripreso le proprie attivitΓ di solidarietΓ e promozione culturale. Una circolare interpretativa del DPCM del 24 ottobre ha decretato la chiusura delle nostra principale attivitΓ di autofinanziamento (la somministrazione) e l’impossibilitΓ di svolgere attivitΓ culturali, formative. Contemporaneamente perΓ² le attivitΓ economiche di bar e ristorazione potevano rimanere aperte.
Una situazione drammatica a cui si Γ¨ aggiunta la grande preoccupazione, in queste ore, per ciΓ² che Γ¨ previsto dall’art. 108 della legge di Bilancio, in discussione in Parlamento: l’assoggettamento, di fatto, al regime commerciale delle nostre associazioni. Una norma insostenibile e incomprensibile, che rappresenta un vero e proprio attacco all’idea di mutualismo e volontariato, a chi si impegna quotidianamente per la comunitΓ . Un colpo durissimo che rischia di mettere in ginocchio la nostra associazione, insieme a tante altre.
Moltissimi circoli non ce la faranno e tanti altri preferiranno chiudere anzichΓ© organizzarsi come un’impresa.
Se questo articolo non verrΓ cancellato, chiuderanno definitivamente migliaia delle nostre basi associative, che si ritroverebbero alle prese con ulteriori adempimenti burocratici e un appesantimento del carico fiscale insostenibili. Privando il Paese di tante attivitΓ preziose: corsi, doposcuola, attivitΓ ricreative, spazi di discussione e promozione della cultura. Insomma, una norma insostenibile e incomprensibile. Come ha potuto lo stesso Governo che ci ha riconosciuto destinatari di ristori, sferrare un altro colpo a chi ogni giorno si prende cura delle persone in tanti modi diversi?
L’Arci Γ¨ pronta a fare la sua parte nell’opera di “ricostruzione” solidale, nella battaglia contro le povertΓ e la solitudine dei cittadini nella crisi post-pandemica. Non chiediamo privilegi, ma che vengano ascoltate le nostre ragioni e riconosciuto, anche dal punto di vista fiscale, il nostro scopo di interesse pubblico generale secondo il principio di mutualismo che ispira la nostra storia e il nostro modo di agire nella societΓ .
Chiediamo che venga riconosciuta, oggi piΓΉ che mai, l’importanza del nostro ruolo di vicinanza e prossimitΓ , fondamentale per la coesione sociale, la partecipazione, la diffusione della cultura, la socialitΓ come strumento di benessere e crescita dei cittadini. In questa ricostruzione pensiamo di poter svolgere una funzione essenziale. Ma per farlo dobbiamo riuscire a sopravvivere”.