Il progetto “Cultura è cura” ripreso dopo lo stop pandemico con l’intento di rimettere al centro anziani e giovani che non lavorano.
Santa Caterina dello Ionio in fermento per “Cultura è cura”, il progetto Arci avviato a dicembre e fermato dalla pandemia, ma ora ripreso con l’intento di rimettere al centro anziani e giovani che non lavorano. A volte neppure studiano, ma tra i cosiddetti “Neet” protagonisti del progetto non mancano gli universitari. Due sono così i laboratori riaperti un mese fa che, puntando tutto sulla “cultura delle tradizioni locali”, stanno già lasciando emergere un patrimonio di dinamicità da non disperdere. Sullo sfondo teatro, musica popolare e gastronomia per un progetto deciso a vincere la sfida della pubblicazione di un vero e proprio pamphlet nel quale vecchie ricette gastronomiche legate a racconti e canti popolari possano riprendere vita e restare impresse nella storia per essere tramandate alle nuove generazioni.
Questa la ciliegina sulla torta di un’avventura che chiuderà le attività laboratoriali con una serata ad hoc nel corso della quale l’opuscolo andrà letteralmente in scena attraverso una lettura recitata proprio da coloro che hanno partecipato alle attività. Sarà questo il momento clou di un progetto nazionale, finanziato dal Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali, che ha l’obiettivo specifico di promuovere una reazione e una ripresa dei gruppi sociali, specie quelli più vulnerabili ed esposti. Sullo sfondo la spinta dell’Arci Calabria decisa a valorizzare tutto ciò che la comunità mette sul piatto per regalare a tanti anziani e ragazzi in cerca di stimoli nuovi una sorta di medicina che crea abilità, benessere, relazioni e autonomia. È l’antidoto alla marginalità che anche in provincia di Catanzaro ha trovato una sponda nell’Arci per mixare conoscenza e creatività al fine di sbattere la porta in faccia a ogni forma di povertà, ridurre le ineguaglianze ed esaltare l’inclusività di under 35 anni a rischio di marginalità sociale e over 65.
“Cultura è cura” sta così offrendo anche ai cittadini di Santa Caterina dello Ionio l’opportunità di porre un argine alla scarsità di opportunità per il tempo libero nonché alla carenza di servizi e, ora che lo stop imposto dalla pandemia è stato archiviato, corre a grandi passi verso il punto massimo di laboratori che una volta terminati lasceranno un segno indelebile nella storia del paese ridando nuova vita a tradizioni che il progetto mette in cassaforte.