La nota del comitato regionale Arci firmata dal presidente Giuseppe Apostoliti
Lo scenario illustrato dalla nota stampa “vergata” dal Forum Regionale del Terzo Settore – scrive in un nota il comitato regionale Arci firmata dal presidente Giuseppe Apostoliti- è impietoso e delinea un quadro a tinte fosche. L’incapacità della Regione Calabria di programmare e di spendere, ma soprattutto di spendere bene, ci consegna una intollerabile mancanza di contrasto al diffuso disagio sociale che, aggravato dalla pandemia in corso, acuisce i bisogni, aumenta le fasce di povertà e rende più fragile la realtà calabrese. Emerge, con tutta evidenza, il ritardo accusato in materia di riforme non recuperato dal ben noto e altrettanto ben vituperato “regolamento” n.502 dell’ormai lontano 2019. Avevamo visto giusto allora e ne siamo convinti ancora oggi, che ben altri provvedimenti avrebbero dovuto essere adottati. Oggi, infatti, siamo in presenza di una sanità pubblica disastrata, di una politica sociale quasi inesistente e soprattutto siamo ben lontani dal potenziare servizi territoriali integrati e capaci di incidere sulle drammatiche condizioni di vita dei calabresi.
A dimostrazione e a titolo meramente esemplificativo, rileviamo il distacco fra raccomandazioni della Commissione Europea e i livelli di spesa ferma al 9,6% del totale disponibile per l’asse 10 “inclusione sociale” che mette in evidenza la sottovalutazione della gravità della situazione e la denegazione di un giusto e doeroso sostegno alla parte più svantaggiata della popolazione. L’aver emanato, inoltre, in tutta fretta il bando afferente l’art 72 e 73 del Codice del Terzo Settore e in corrispondenza delle ultime festività natalizie non allegerisce le responsabilità della parte politica e della burocrazia regionale. Quel bando generalizzato e distorcente degli obiettivi perseguiti dal terzo settore non risolve alcun problema per le esauste associazioni di volontariato che hanno operato con piena dedizione e, quasi in maniera sostitutiva delle Istituzione preposte in un periodo di piena emergenza sociale, economica e sanitaria e sono ancora in attesa, dopo ben tre mesi, dei miseri ristori previsti.
E’ in questo quadro drammatico e disperante che sottoponiamo all’attenzione della “politica” la necessità di affrontare con immediatezza i temi dettati dalla “Next Generation EU” partendo dai punti di debolezza (giovani, donne, povertà educativa, sanitaria, sociale ed economica) con finalità precipua di realizzare un necessario e improcrastinabile riequilibrio territoriale Nord/Sud del Paese. Se non ora quando si potrà intervenire sugli atavici ritardi e sulle arretratezze che caratterizzano la nostra realtà regionale? Si avvii un deciso cambio di passo e si operi affinché le risorse disponibili, e quelle che verranno, tutte senza disperdere alcun centesimo, si spendano proficuamente e non in maniera sconsiderata. Solo così si potrà attuare un vero cambiamento e si potranno evitare danni irreversibili a tutti noi e all’intero paese.